In viaggio in...
Inghilterra




Forse potrà sembrare inusuale andare in vacanza nel mese di febbraio, ma avendo un lavoro dove il servizio è espletato h24, 7 giorni su 7, la cosa potrebbe prendere un altro senso; ben più inconcepibile appare il fatto, se si pensa che alla feria partecipano i nostri figli, in età scolare, ma vabbé, uno strappo alla regola è sempre lecito; soprattutto se si tiene presente il fatto che è Cristina che deve lasciare la città per recarsi in Inghilterra, per seguire un corso di inglese nel Kent, e più precisamente a Broadstairs, patria di Charles Dickens.

Dunque, si parte; Cristina per studio e Francesco con i bambini in ferie (godute ferie se si pensa che sia il Natale 2010 che il Capodanno 2011 ha lavorato!).

La mattina sveglia presto, in auto l'aeroporto di Malpensa si raggiunge in meno di un'ora, lasciamo la vettura in un parcheggio e ci rechiamo all'area partenze, dove incontriamo i nostri "compagni di viaggio" (saremo un gruppo di una quarantina di persone... quasi una gita scolastica).

Sbrigate le formalità per l'imbarco il volo parte in orario e arriva anche prima, il fuso orario ci fa guadagnare un'ora... che perderemo al ritorno.

Ma non è solo l'ora del fuso che perdiamo... viaggiando in gruppo aspettiamo sino alle 11.00 (siamo arrivati prima delle 9.00!) il nostro autobus.

In circa tre ore il mezzo, viaggiando rigorosamente a sinistra, ci porta alla nostra meta, non prima però di esserci fermati a Herne Bay per il primo pranzo all'inglese.

Sul fatto che si viaggi a sinistra, vi propongo un piccolo gioco linguistico in inglese: La frase "In England the right side to drive is the left side" si traduce normalmente così: "In Inghilterra il lato giuso per la guida è il sinistro", ma "right" si traduce sia come "giusto", ma anche come "destro", sicchè qualcuno potrebbe tradurre erroneamente "In Inghilterra il lato destro per guidare è il sinistro"! Fatta questa divagazione (citata anche nel video), riprendiamo tosto il discorso.

Dicevamo, dopo circa tre ore arriviamo; è il primo pomeriggio e siamo in vista di Broadstairs, siamo nel Kent, "il giardino verde d'Inghilterra"; veniamo accolti da una buona tazza di te, deliziosamente offerta dal nostro Bed & Breakfast. Giusto il tempo di disfare i bagagli e iniziamo ad esplorare il borgo che vive e sopravvive quasi esclusivamente sul fatto che qui giovani e meno giovani da tutto il mondo vengono a studiare l'inglese.

La sera arriva presto, e con essa anche l'ora di cena, il dopocena è appannaggio dei letti, siamo tutti un po' stanchi, non fosse per il fatto che la sveglia ha suonato alle 4.00 stamattina.



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Primo giorno pieno a Broadstair, con la scusa che Cristina sarà impegnata solo al mattino, ne approfittiamo per visitare meglio il paese e per fare il punto della situazione, la mattina passa svelta e, riunita la famiglia per il pranzo, il pomeriggio si va a piedi sino a Ramsgate e ritorno, la sera è dedicata alla cena che facciamo con i nostri amici e immancabile arriva il momento di andare a nanna, domani ci asptta una giornata un pochetto più intensa.



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Fatta una deliziosa colazione Francesco con i bambini si fionda in stazione e in treno, molto comodo, in circa 2 ore raggiunge, per la prima volta, Londra, anzi la stazione di London Victoria.

Siamo a due passi da Buckingam Palace, ma questo non è il nostro obiettivo.

Visti i poliedrici interessi dei figli, con la metropolitana, l'Underground, da "Victoria" con la "Disctrict" Line della metropolitana raggiungiamo la fermata di "South Kensington" al costo del biglietto della bellezza di 4 sterline, prezzo che fa impallidire i 2 euro e 10 centesimi che occorrono per raggiungere con la metropolitana di Milano il Forum di Assago, soprattutto perchè 4 sterline è il prezzo della corsa singola per 2 fermate (comprese nella zona 1).

Comunque l'intricata rete metropolitana di Londra non è nulla di particolare per chi è abituato alla metropolitana di Milano, solo che quest'ultima ha solo tre linee e ad oggi è in costruzione la linea 5 ma della 4 non v'è traccia.

Usciti del metrò ci incamminiamo verso... Il Museo di Storia Naturale, un enorme edificio con raccolte pregievolissime e... entriamo gratis!

La visita ci porta via la mattinata e dopo pranzo decidiamo di raggiungere un posto reso celebre dalla saga di Harry Potter: il binario 9 ¾, sicchè rientriamo in metropolitana (4 sterline x 3 = 12 sterline) e raggiungiamo con la "Piccadilly line" la stazione di "King's cross", dove in un angolo c'è l'ingresso della platform 9 ¾, foto di rito e poi giù per il tubo (la metropolitana) con la "Victoria line" raggiungiamo giusto in tempo la stazione London Victoria per imbarcarci sul treno che in due ore, minuto più minuto meno, ci riporterà a Broadstairs, ma occorre fare attenzione, giacchè le carrozze di coda a Faversham verranno instradate per Dover ma noi dobbiamo continuare per Ramsgate e nella prima carrozza di un treno un po' affollato prendiamo posto, separati ma vicini, comunque in breve tempo, grazie anche a cambi di posto agevolati dalla gentilezza inglese, ci ritroviamo tutti e tre nello stesso scomparto.

In stazione ad aspettarci c'è Cristina, si va a cena e a nanna... i bimbi hanno avuto un bell'assaggio di Londra, ma non è ancora finita.



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Bella giornata, ma con poco da fare, dopo il viaggio di ieri a Londra, lasciamo riposare i bambini e ci godiamo una giornata tranquilla con passeggiata fino a Ramsgate.

Facciamo riposare i bambini, anche perchè questa sera si va in balera.

Detto fatto, il dopo cena è dedicato ad una serata danzante... il ballo di gruppo è la quadriglia e altre forme simili, ne nasce una gara con le compagini tedesche ma il premio lo portiamo a casa noi!

E il premio è un diplomino che viene consegnato nientepopodimeno che... alla mia bimba :-D



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Altro giorno in quel di Broadstairs e passeggiata lungo il mare al mattino, ora di pranzo ci riuniamo e poi, appuntamento al parcheggio del bus... si va a Canterbury.

La cittadina, che si visita agevolmente in una giornata, è sede del potere spirituale inglese, l'arcivescovo di Canterbury è capo (anche se sottoposto al sovrano) della chiesa anglicana.

La visita alla cattedrale è d'obbligo, li dove vengono consacrati gli arcivescovi anglicani e dove il 29 dicembre 1170 fu crudelmente assassinato Thomas Becket, successivamente proclamato santo da papa Alessandro III.

Cinta da mura la città offre anche i resti di un antico castello e della chiesa di santa Mildred; storica parrocchiale.

Free time per lo shopping e poi di nuovo in autobus verso casa, il dopocena è dedicato alla visione di un film al cinema, ovviamente in lingua originale e di prima visione, il film, per tutta la famiglia è "Yogi bear", divertimento assicurato per tutti (anche se qualcuno nel cinema si è concesso un sonnellino).



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E' arrivato il venerdì, Cristina è impegnata tutto il giorno e così ci fiondiamo nuovamente a Londra.

Giunti in mattinata a "London Victoria" oggi ci dedichiamo ai parchi, per quanto possibile.

Ci incamminiamo fino a costeggiare Buckingam Palace, la residenza ufficiale dei sovrani di Inghilterra, ben custodita dalle famose guardie che per il vero non abbiamo visto esattamente in divisa scarlatta.

Da li ci incamminiamo verso il Green Park, vi entriamo e costeggiando la Constitution Hill arriviamo fino all'arco di Wellington, sormontato da una quadriglia in bronzo che risulta essere la statua in bronzo più grande d'Inghilterra.

Da qui oltre il trafficato incrocio di Piccadilly con la Knights bridge si apre uno dei parchi più famosi di Londra: l'Hyde Park. Il parco è uno dei più grandi di Londra ed è veramente imponente; superata la statua di Achille ci incamminiamo decisamente verso nord dove dopo una bella passeggiata raggiungiamo il famosissimo Marble Arch, in realtà di misure più modeste rispetto all'arco della Pace di piazza Sempione a Milano.

Comunqui qui c'è lo Speaker's Corner e papà si è lasciato trasportare dall'emozione di arringare la folla in italiano contro qualcosa che in Italia decisamente non va!

Ripresa la strada nel parco ci immergiamo in esso fino a raggiungere il "Serpentine", questo specchio d'acqua è un vero e proprio lago ricco di fauna e flora, devo confessare che ho provato un po' d'invidia per questo idilliaco posto e mi piacerebbe godere di posti simili anche nella mia Milano.

La mattina volge a diventare pomeriggio e in riva al Serpentine ci fermiamo a mangiare il pranzo al sacco. Rifocillati che siamo, riprendiamo a passeggiare costeggiando il lago fino al ponte conosciuto come Serpentine Bridge, in corrispondenza della strada conosciuta come "the ring".

Attraversiamo il ponte e la strada ed entrimo in un altro parco, anzi giardino: i giardini di Kensington si aprono davanti ai nostri occhi, e la memoria corre alla canzone del 1973, se non ricordo male, di Patty Pravo.

Ci incamminiamo lungo l'argine del Long Water (propagine nord del Serpentine) e di li a poco raggiungiamo la statua di Peter Pan, forse non tutti sanno che nei giardini di Kensigton è ambientata la prima parte della storia, prima che Peter Pan arrivasse all'Isola che non c'è.

Il pomeriggio è inoltrato quando decidiamo di cambiare genere e di recarci al vicino Science Museum, ma i bambini non ne vogliono sapere di camminare, così anzichè andare a sud verso il museo andiamo a nord verso "Lancaster Gate", che oltre ad essere un ingresso del parco è anche una fermata della linea "Central" della metropolitana, qui scopro che i bambini potevano viaggiare gratis (avrei potuto risparmiare 8 sterline per ogni viaggio argh!).

Comunque da "Lancaster Gate" arriviamo a "Holborn" dopo 4 fermate e qui con la "Piccadilly" line raggiungiamo "South Kensington" dopo altre 7 fermate; da qui, in pochi minuti, raggiungiamo il museo; anche questo con ingresso gratuito.

La visita rivitalizza i bimbi ma il tempo ci è tiranno, il ritorno a casa comporta un viaggio di due ore e non è il caso di arrivare troppo tardi, così il giro dopo circa un'ora e mezza due ore finisce... ed eccoci di nuovo nel tubo ("tube" è il nomignolo ufficiale della Underground londinese)e con un treno della "Circle line" raggiungiamo la stazione di London Victoria da dove con un treno delle Southeastern in un paio d'ore, come programmato, raggiungiamo Broadstairs; all'arrivo è già sera e Cristina ci aspetta in stazione, andiamo a mangiare e poi a nanna, domani a Londra si va tutti insieme.



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è arrivato il sabato, dopo colazione si va tutti in gruppo a Londra.

Con l'autobus arrivamo a Greenwich con visita mordi e fuggi allo storico osservatorio astronomico e in corrispondenza del meridiano 0 Est od Ovest, è lo stesso. Foto di rito e poi giù verso il Tamigi, con una gita in barca di circa un'ora raggiungiamo il centro della città all'altezza di Westminister, non prima di essere passati sotto il famosissimo Tower Bridge e l'altrettanto famoso London Bridge, eccoci giunti sotto il Big Ben giusto verso mezzogiorno, concerto, carillon del Big Ben e dodici rintocchi; in realtà, non tutti lo sanno, il Big Ben è la campana, non il campanile.

Giunti che siamo in città il gruppo dopo aver aggirato il Parlamento giunge sul fianco dell'Abbazia di Westminister in tempo per assistere ad un imponente scampanio che sembrava non voler finire.

Una parolina su Westminister; risale all' XI secolo, quando Edoardo III detto "il Confessore" decise di trasferire la corte d'Inghilterra da Winchester a Londra, la costruzione della "West Minister", ossia la parrocchia abbaziale occidentale". Alla morte di Edoardo, la corona passò ad Harold Godwinson conte di Wessex e genero del defunto re Edoardo, contro le ultime volontà di questo che aveva definito la successione del regno in un incontro nel 1060 al duca Guglielmo II di Normandia, chiamato anche con l'epiteto di "Bastardo" e successivamente noto come Guglielmo il Conquistatore; il conte di Wessex, Harold Godwinson, si fa incoronare re con il nome di Aroldo II d'Inghilterra; Guglielmo di Normandia allora, con l'approvazione del Papa Alessandro II organizza l'invasione dell'Inghilterra e Il 25 dicembre 1066 Guglielmo fu incoronato re d'Inghilterra col titolo di Guglielmo I d'Inghilterra nell'abbazia di Westminster, innaugurando la tradizione che vuole i sovrani d'Inghilterra incoronati in questa abbazia. Il nome dell'abbazia da il nome alla city, infatti nella grande Londra, questa è la City of Westminister.

Da li ci dirigiamo verso il St. James's Park giungendo fino a Buckingam Palace. Pausa foto di rito e poi nuovamente in marcia diretti a Covent Garden, passando per Trafalgar Square con la famosa colonna di Nelson, alta una cinquantina di metri, compresa la statua dell'ammiraglio Orazio Nelson, ha un capitello corinzio ed è decorato con foglie d'acanto in bronzo ottenute dalla fusione di cannoni britannici. Il piedistallo, decorato da quattro pannelli che raffigurano le quattro grandi vittorie di Nelson furono ottenuti dalla fusione dei cannoni francesi catturati; dal 1868 agli angoli del piedistallo sono stati aggiunti quattro leoni di bronzo.

Free time per lo shopping, ne approfittiamo per mettere qualcosa sotto i denti, quindi un giro per la China Town londinese, in vero un pochetto deludente, e appuntamento al Covent Garden per ritornare sulle rive del Tamigi, sotto l'obelisco di Cleopatra, dove ci attende l'autobus che nel traffico dell'ora di punta londinese ci riaccompagna verso Broadstair.

L'ora di cena è abbondantemente arrivata e il dopo cena ci vede intorno ad un tavolo da biliardo a cui segue una partita alle 15 palle giocata in 6, la cosa si è rivelata alquanto divertente ed anche se era la seconda volta in vita che il papà maneggiava la stecca, si è difeso bene.

Il bed time è giunto anche stasera, nella consapevolezza che domani si lascerà l'Inghilterra per ritornare in quel di Milano.



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Dopo l'abbondante colazione alle dieci l'autobus ci riporta in circa tre ore in aeroporto, Luton è il nostro porto d'uscita e il pomeriggio è passato nel terminal in attesa di poter effettuare il check-in. Si mangia, si gioca, si visitano i negozi e si compra poco o niente, superati i controlli di sicurezza, l'attesa dell'imbarco è in una grande hall dove provvediamo a cambiare le ultime sterline rimaste, in euro.

Il Boarding viene annunciato e percorrendo un lunghissimo corridoio raggiungiamo la nostra uscita, in vero la lunghissima camminata ci sembra oltremodo veramente lunghissima, ma vabbé si torna a casa.

Il volo, un paio d'ore si somma all'ora del fuso e così è sera quando arriviamo, in orario, a Malpensa, recuperiamo le valige, salutiamo gli amici, riprendiamo la macchina e in meno di un'ora siamo a casa.

Siamo tornati.



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Un saluto va a quanti hanno condiviso questa esperienza con noi, in particolare a Cristina, Elvira, Marcella, Roberta e Silvano, (notate bene: ordine alfabetico per nome!).



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19 aprile 2008
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