In viaggio in…
SPAGNA







In questa pazza pazza estate, che nella grande città tarda ad arrivare, non è il fatto che ci manca il caldo, anzi, ma dopo le piogge alluvionali che hanno fatto tracimare per tre volte il Seveso nelle ultime settimane e sotto un cielo che porta giù tanta di quell’acqua partiamo per questa vacanza.

Puntiamo la prua verso sud ma presto deviamo decisamente verso ovest, il nostro obiettivo è la Spagna.

Viaggiamo verso la Liguria e il valico di Ventimiglia e quando siamo in vista del mar Ligure, passata una montagna, ecco spuntare il sole, il viaggio prosegue senza troppi intoppi, salvo le svernanti barriere di pedaggio delle autostrade francesi, ma il traffico comunque è accettabile, nel primo pomeriggio raggiungiamo la nostra prima tappa nei dintorni di Arles, visita alla città, notevole il centro storico e l’anfiteatro.

Torniamo all’hotel per uscirne subito dopo ed andare in direzione della cittadina di Les Saintes Marie de la mer. Anche qui visita al centro della cittadina balneare nota per l’approdo di Maria Maddalena insime ad altre due Maria della tradizione cristiana. Notevole chiesa e cittadina squisitamente turistica, ma la sera scende, anche se lentamente, così andiamo a cena, ci gustiamo la sera sul lungomare e dintorni e ritorniamo in hotel.

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Mattina con colazione in hotel ma quasi subito rifacciamo le valige e riprendiamo il viaggio che scorre veloce in direzione della nostra meta di quest’anno: la Spagna.

I cholometri passano e così in poche ore passiamo la cordigliera dei Pirenei e scendiamo nella penisola Iberica per la nostra prossima tappa, Figueres, città della Catalunia, terra ricca di storia e di contrasti, con una mai sopita voglia di indipendenza dalla Spagna.

Figueres è la patri dell’artista catalano Salvador Dalì e quindi appena arrivati ci rechiamo nel Teatro Museo dedicato alla raccolta delle sue opere. Finita la visita la sistemazione in hotel in una struttura a tre stelle ma molto molto confortevole, anche la colazione il giorno dopo sarà buona ed abbondante. La sera una passeggiata sulla Rambla porta anche la cena in un ristorante sulla storica via dove ci dedichiamo anche un famoso dessert locale, siamo in Catalunia, e il dessert è la crema catalana, appunto. Ci viene servita al tavolo una crema... non cremata (in Spagnolo crema si traduce brucia, quindi cremata vuol dire bruciata, dopo tutto anche in italiano cremare vuol dire bruciare. La cosa ci lascia perplessi, ma vabbé.

Passeggiata per Figueres e poi di nuovo in hotel... è ormai notte.

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Colazione abbondante e buona dicevamo, prima di lasciare Figueres dedichiamo la mattina alla visita del castello di sant Ferran (san Fernando) una monumentale costruzione difensiva, la più imponenete della Catalogna. Ultimata la visita lasciamo la città di Figueres e raggiungiamo dopo poco la città di Girona, visita veloce alla città e alla zona intorno alla cattedrale e pranzo nella piazza della cattedrale, ma, comincia a piovere, così ritorniamo alla macchina e riprendiamo il viaggio verso la città di Barcellona, dove ci fermeremo per qualche giorno, appena arrivati andiamo con un’ora di anticipo all’appuntamento per l’appartamento, proprio a pochi passi dalla Basilica della Sagrada Familia, chiediamo informazioni su dove possiamo parcheggiare l'auto e ci indicano un parcheggio a pochi metri dall’appartamento, ci andiamo e parcheggiamo l’auto che abbiamo deciso di non usare in città ma la spesa è decisamente alta, Barcellona, per l’auto è decisamente cara, perdipiù notiamo che in città la sosta dei veicoli in strada è differenziata da due tariffe di pagamento della sosta, per la segnaletica orizontale vengono usati due colori, oltre al classico blu, coma in Italia, anche il verde con una tariffa più alta.
Ci sistemiamo e in men che non si dica siamo sotto la Sagrada Familia, ma la visita la rimandiamo all’indomani, con calma.

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E così è stato, andiamo a far la coda per il biglietto e scopriamo che è inutile far la fila, tanto si potrà entrare solo nel pomeriggio, per non perdere tempo rientriamo a casa e prenotiamo l’accesso via internet, quindi andiamo diretti al Park Guell, questa "cittadella" costruita dall’architetto catalano Gaudì è un po’ eccentrica, la particolarità data dalle curve dei disegni e dalle colonne storte, o dai cocci di mattonella usati per le sedute della piazza superiore è sempre una sorpresa per il visitatore, l’ultima sorpresa poi, il parco è diventato a pagamento, come tutto a Barcellona.
Al Park consumiamo il pranzo e subito dopo andiamo verso la Sagrada Familia giusto in tempo per evitare un temporale che, mentre entravamo nel tempio ideato da Gaudì si scatena all'esterno della Basilica, titolo che la chiesa ha conseguito di recente, dopo la visita da parte del papa Benedetto XVI.
Conclude la visita il giro dei laboratori con annesso piccolo museo della chiesa.
Usciamo dal tempio e raggiungiamo la casa Battló altra rappresentazione del genio creativo di Gaudì anche qui una coda importante ci limita la vista all’esterno e a questo punto torniamo a casa giusto in tempo per la cena; dopo la cena andiamo tosti a far un giro al parco della cittadella, polmone verde della città di Barcellona, in tempo per ascoltare l’ultima rappresentazione dell’Orchestra Polifonica dell’est Sussex, i cui elementi li avevamo incontrati in hotel un paio di giorni fa a Figueres... com’è piccolo il mondo.
La notte incombe e torniamo a casa, il primo giorno a Barcellona volge al termine.

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Seconda giornata a Barcellona, iniziamo la visita partendo dal museo marittimo della città, visita che occupa la mattinata, usciamo dal museo giusto per consumare il pranzo nei pressi di questo, la visita continua a piedi in direzione del porto vecchio, la zona è monumentale e la passeggiata lungo la "Rambla de Mar" ci porta presto nei pressi dell’Acquario che si vanta di essere grande come quello di Genova, vogliamo vedere, acquistiamo il biglietto che si rivela quasi un salasso, ma ci siamo abituati a pagare anche l’aria, quasi, e iniziamo la visita; grande è grande, ma, sarò campanilista, l’acquario di Genova non teme confronti.
Abbiamo fatto la Rambla de Mar ed è giunto il momento di percorrere la Rambla di Barcellona, anzi Le Ramblas, si, perchè qua e la ci sono, lungo il percorso della Rambla, altre Ramblas con i nomi propri, tutte a formare "la" Rambla, si ma cosa mai è questa "Rambla"? È una via prettamente commerciale piena di ristoranti e negozi per turisti, decidiamo presto una deviazione che ci porta dritti dritti verso la cattedrale della città e la cosa si è rivelata vincente.
La sera incombe dunque decidiamo di andare a mangiare, ci regaliamo un’altro ristorantino dove, a fine cena, ci facciamo servire una crema catalana... questa volta la crema era "cremata" .
Dopo cena decidiamo di andare a vedere la spettacolare Fonte Magica, una monumentale fontana animata da luci e musica, tutte le sere, almeno secondo un sito internet che avevamo consultato, la lunga passeggiata non ha però sortito l’effetto sperato, la fontana è spenta, chiediamo informazioni ad un agente della Polizia Locale che ci speiga che la fontana sarebbe stata messa in funzione per il giorno dopo e per i tre giorni seguenti della settimana, meno male che ci fermiamo a Barcellona ancora per un poco, domani la tappa sarà d’obbligo.
Si è fatto tardi ed è giunta l’ora di tornare a casa, così con la più che efficiente metropolitana di Barcellona, ritorniamo alla nostra abitazione locale per la notte.

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Ed anche il terzo giorno a Barcellona è arrivato, con la consapevolezza che non si può fare tutto, decidiamo di dedicarci alla zona della città nota con il nome di Barcelloneta... e la spiaggia di Barcellona; il giro si snoda tra la zona commerciale e la spiaggia fino al parco omonimo dove consumiamo il nostro pasto, il giro si chiude con un passaggio alla stazione di França ed al parco della cittadella, rientrimo a casa nel tardo pomeriggio giusto per la cena e per gettarci di nuovo sotto in metropolitana, con la quale giugiamo alla fermata di "Espanya" dove una folla oceanica ci dice che... la Font Magica è in funzione, non solo la fontana ma anche il viale che porta alla fontana (Avenida de la reina Maria Cristina) si anima di zampilli e su, oltre, è un gioco di fontane e cascate, spettacolare.
Così anche l’ultima giornata a Barcellona ha avuto il suo esito finale, stanchi e felici torniamo al nostro appartamento, domani inizia la seconda fase della nostra vacanza: il mare.

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Recuperata e ricaricata la macchina si parte da Barcellona in direzione della regione di Valencia, sulla costa mediterranea, giusto la successiva dopo la Catalogna, dopo un viaggio di alcune ore giungiamo alla nostra destinazione, un campeggio appena dopo il confine con la provincia di Alicante, nel territorio del comune di Dènia.
Il racconto da qui comprenderà un arco temporale di dieci giorni... di mare, e non solo. Durante il soggiorno al Camping, la prima escursione è stata quella... degli approvviggionamenti, difatti di li a poco, identifichiamo una filiale di una nota catena di supermercati, presenti anche in Italia, e, per non perdere il legame con la madre Patria, facciamo qui i nostri acquisti.
È domenica, la prima domenica, e ci regaliamo un giro al centro di Dènia, bella cittadina affacciata sul mar mediterraneo e scalo marino più prossimo alle ben più famose Isole Baleari. La cittadina, di cui avevamo scarse notizie sulle nostre guide, si rivela una bella località turistica che appaga il nostro desiderio di conoscere luoghi sempre nuovi. Qui si trova anche un imponente castello che, vista l’ora, decidiamo di non visitare, anche se il castello si apre con un portone di squisito gusto arabo ci invita tantissimo; i mori, arrivarono anche qui, ed oltre, ma questa è un’altra storia; avremmo voluto proseguire il nostro viaggio sino in Andalusia, terra di conquista araba, ma il tempo è tirannno, volendo concedere anche gran parte della vacanza al mare, quest’anno abbiamo dovuto tagliare.
Comunque Dènia merita decisamente una visita.
Un’altra località da visitare è sicuramente il capolugo della provincia, Alicante, circa 90 km più a sud-ovest di Dènia, così in macchina ci dirigiamo verso la città per la viabilità ordinaria, in circa un paio d’ore la raggiungiamo, la visita alla città inizia dallo storico mercato e si dipana per la Rambla verso il mare e li giunge presto il momento di mangiare, e sul lungomare... mangiamo; dopo il pranzo ci rechiamo verso il castello di Santa Barbara, che si raggiunge attraverso un tunnel scavato nella roccia che porta ad un ascensore che sale rapido verso i 166 metri di altitudine cui si trova il castello, la visita presso l’imponente struttura occupa buona parte del pomeriggio e ultimata la stessa... giù in spiaggia per il bagno, ma la spiagga di Alicante è decisamente più affollata di quella di Dènia. Così dopo un bel bagno e un po’ di sole, ritorniamo alla macchina e per la viabilità autostradale ritorniamo al campeggio. Anche Alicante, tutto sommato, merita una visita.
Nei giorni seguenti mare, sole e sabbia hanno fatto da padroni, ed è rimasto giusto il tempo per un’ultima passeggiata nel centro di Dè, così alla fine è arrivato anche il momento di lasciare il camping ed iniziare il viaggio di rientro verso casa, rientro un po’ tortuoso che ci porterà a visitare il nord della Spagna e il centro sud della Francia, ma questo lo racconto dopo, nel frattempo importa rilevare che, cosa strana, dai rubineti del nostro campeggio... l’acqua usciva salata.

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Mare finito, ma vacanza ancora no, però inizia oggi il viaggio di ritorno verso casa, lasciato il campeggio dove l'aria condizionata non è costata nulla in più anche se ci era stato detto altrimenti, ma meglio così il viaggio ci porta inizialmente verso la città di Valenzia, ci rechiamo quindi verso nord e raggiungiamo la nostra prima meta di oggi dopo circa un’ora di viaggio, parcheggiamo la macchina e iniziamo la visita del centro cittadino e della sua cattedrale, giro per le vie della città vecchia e intorno alle ore 13 riprendimo il viaggio, decidiamo di andare a mangiare nella città di Sagunto, la raggiungiamo in mezz’ora e nel centro ci fermiamo per mangiare, la visita vera e propria però decidiamo di non farla, vista l’ora e il viaggio che ancora ci attende, già perchè la nostra meta finale di oggi è la città di Saragozza, in Aragona. Il viaggio procede veloce e senza intoppi fino a destinazione che raggiungiamo intorno alle 18.00, ma il sole, qui, ad ovest del meridiano 0, è ancora molto alto, come del resto lo era anche a Dènia.
Iniziamo una visita veloce della città, l’hotel è proprio in centro, fra la cattedrale e la chiesa di Nostra Signora del Pilar, centro mariano di primaria importanza, del livello di Lourdes e di Sant’Iago de Compostela, decidiamo di fare una visita veloce di quest’ultima chiesa e poi andiamo in cerca di un posto per cenare, il dopo cena facciamo un giro veloce sul fiume Ebro e sulla vista delle torri del santuario mariano, rientrimo presto in hotel poichè domani si visita meglio la nostra meta.

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Il giorno dopo Saragozza è più splendida che mai (negli ultimi giorni il clima non è stato molto clemente), Iniziamo la visita partendo, dopo la colazione, dalla Cattedrale, Visita a pagamento, ma ne vale la pena, non tanto per le cappelle, quanto per il coro imponente e l’imponente organo, ultimata la visita ci spostiamo alla Basilica Cattedrale di Nostra Signora del Pilar, questo santuario ha fama di essere il primo di Spagna e dell’intera cristianità La leggenda vuole che san Giacomo il Maggiore, l’Apostolo, giunto in questi luoghi ebbe difficoltà ad avanzare e la Madonna in persona, ed in carne ed ossa, quando era ancora viva in Palestina, gli apparve dandogli un pilastro, il Pilar, appunto, sul quale fu poi costruita la basilica monumentale, correva l’anno 40 d.C. e il Pilar non è mai più stato spostato da dove è stato impiantato.
Il pilastro sacro è incastonato nel muro della cappella della Vergine e una nicchietta nel retro della cappella permette ai fedeli di toccarlo, procediamo a questo rito con la consapevolezza del significato sacro di tale atto.
Segue il pranzo quindi una veloce puntata in hotel, nel pomeriggio dopo una lunga passeggiata raggiungiamo il castello dell’Aljafería esempio dell’arte mud&eacue;jar aragonese, nato sotto l’influsso arabo, riconquistato dalla cristianità è oggi sede della Cortes de Aragón, il parlamento della regione autonoma di Aragona, la parte più antica del castello è costituita da una torre quadrangolare che si chiama torre del Trovatore che da nome e ambientazione al libretto su cui Giuseppe Verdi musicherà la sua opera "il Trovatore".
Dopo questo ritornimo verso il centro della città per visitare in un museo una mostra temporanea di alcuni quadri e disegni di Francisco José de Goya y Lucientes; la visita termina per giunta fine orario e così andiamo a cenare e dopo cena rientrimo in hotel, domani ci spostiamo ancora ed è giusto affrontare il viaggio riposati, anche se la nostra meta di domani non è molto lontana.

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E così fatta colazione, caricata la macchina partiamo per andare in un’altra regione della Spagna, la Navarra, nella città di Pamplona. Il viaggio dura un paio d’ore e quando arriviamo è ora di pranzo, decidiamo di sfruttare il ristorante dell’hotel e subito dopo esserci sistemati partiamo alla scoperta della città passiamo dalla cittadella e ci buttiamo sulle strade dell’Encierro, la corsa dei tori che avviene per le vie della città durante i festeggiamenti per san Firmino durante la prima metà del mese di luglio, e poi in giro su e giù per la città, dai bastioni e giù nel centro però il pomeriggio passa veloce, cena e poi di nuovo la notte per riposare, domani il viaggio sarà più lungo, si esce dalla Spagna e inizia il vero e proprio rientro in patria, attraverso la Francia e due città molto differenti tra loro, ma entrambe meritevoli di una visità domani la macchina viaggerà verso Bordeaux, e deviarà decisamente verso est, in direzione dell’Italia, appunto.

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Il gran giorno è arrivato, ricaricata la vettura, dopo colazione, si parte verso la costa atlantica ed il confine Francese, durante il viaggio incontriamo le prime precipitazioni della giornata e il passaggio attraverso i Pirenei tra la Navarra e i Paesi Baschi regala panorami da favola fra la bruma che sale dai fianchi delle montagne alla pioggia che a tratti batte violenta contro il parabrezza dell’auto. Varcato il confine tra Spagna e Francia dopo diversi chilometri la pioggia cede il passo al sereno, quanto basta per permetterci di pranzare all’asciutto. Il viaggio continua per parte del pomeriggio e sono ormai la quattro quando raggiungiamo il nostro hotel nei pressi della cittadina di Bergerac, nota per il famoso romanzo Cyrano de Bergerac, ed in verità il personaggio è ben sfruttato ai fini turistici della cittadina. Per la gioia dei pargoli in hotel c’è una piscina e buona parte del pomeriggio è in acqua.
Arriva la sera e dopo aver fatto un minimo di spesa, raggiungiamo il centro di Bergerac che merita giusto una visita, ceniamo in un locale del posto e alla fine si torna in hotel e domani si cambia ancora.

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Anche oggi giorno di trasferimenti, attraverso la Francia centro-meridionale sulla arzigogolata rete autostradale attraverso i panorami più o meno aperti di questa zona della Francia passando affianco di antichi vulcani raggiungiamo ben presto la città di Lione, il nostro obiettivo è un appartamento in un residence a pochi passi dal centro, lo raggiungiamo e, sistemati i bagagli (per l'ultima volta) ci dedichiamo alla città.
Visita alla basilica, e al centro, passeggiando tra i fiumi Rodano e Saona, ma ben presto arriva il momento di andare a cena così alla ricerca di un posto dove mangiare, ma fuori dal centro sono pochi i ristoranti disponibili così anche sotto la spinta dei giovani, cediamo ad una pizzeria sul fiume che chiude la nostra serata e la nostra ultima giornata in territorio francese, rientriamo a casa e ci disponiamo per le ultime ore della vacanza.

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Ed il giorno del rientro è giunto dopo colazione caricata la macchina iniziamo il viaggio che ci riporterà a casa, lungo le autostrada che ci porta verso il tunnel del Frejus, ma giunti a Modane deviamo decisamente la marcia ed anzichè passare sotto la montagna, passiamo sopra e per il valico del monte Cenisio, dove ci fermiamo a mangiare, anzi qualche chilometro dopo, rientriamo in territorio Italiano, dalla val di Susa la strada corre veloce verso la metropoli, ed anche per quest’anno le ferie sono finite.

Guarda il video delle foto del viaggio su




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19 aprile 2008
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